Ci pensano in pochi; anzi, quasi nessuno di noi lo fa. Tutto sommato, rispetto al quotidiano di ciascuno di noi, è assolutamente normale, non potrebbe essere altrimenti! Parliamo del come, la semplice azione del mangiare, del portare il cibo in tavola, abbia un impatto sull'ambiente. Ci sono gruppi di lavoro che si occupano, scientificamente, del valutare quale sia la ricaduta delle nostre scelte sull'ambiente e c'è un ampia letteratura al riguardo.
Uno studio dell'Istituto tedesco IFEU (www.ifeu.de) ci aiuta a comprendere la straripante differenza di emissioni che un prodotto che scegliamo di acquistare e mangiare possa generare sull'Ambiente, in ragione di alcuni parametri facilmente comprensibili a tutti. Per portare a compimento la loro ricerca, gli studiosi dell'Istituto IFEU hanno analizzato e costruito parametri quali: il tipo di agricoltura con cui quel prodotto è stato ottenuto, il rapporto tra prodotto e stagionalità e regione geografica di produzione, il viaggio del prodotto, il tipo di imballaggio e, infine, il tipo trattamento (fresco, congelato, etc.). Gli elementi studiati sono la quantità di CO2, ma anche i consumi idrici e di energia, non ultimi i fosfati.
Gli amici tedeschi, tramite questo approccio, sono giunti ad offrire una serie di tabelle che in modo lampante aiutano il consumatore a decidere con molta più consapevolezza cosa scegliere di acquistare e mangiare e, a protezione dell'Ambiente, a cosa rinunciare. In particolare, hanno redatto una tabella che tratta dell'impronta di CO2 per tutta una serie di prodotti ed ingredienti. Così, facilmente, possiamo scoprire come una mela abbia un'impronta media pari a 0,2 mentre un'ananas in scatola raggiunga il valore di 15,1. Dallo studio, è facilmente comprensibile come la frutta e verdura lavorata in scatola o imbustata abbiano valori ben più elevati rispetto al prodotto fresco, a km0. Frutta e verdura, comunque, hanno un'impronta ridotta rispetto ai prodotti di origine animale: la carne di Manzo è la regina (1 Kg ha un impatto medio di 13,6 Kg in termini di CO2, ma che può arrivare anche ad oltre 20 in particolari casi). Valori piuttosto elevati, mostrano anche prodotti come il cioccolato ed il caffè.
Chi ha voglia di approfondire può farlo andando a cercare lo studio completo sul portale dell'IFEU. Soprattutto, è utile orientare le proprie scelte nella direzione di un consumo consapevole, a basso impatto ambientale!